giovedì 20 marzo 2014

Tra Mastrota e Wanna Marchi

L'Italia ora ha veramente trovato il suo leader, il suo eroe, il suo condottiero che è la massima espressione del suo popolo, delle sue abitudini, dei suoi vizzi, del suo più popolare lato.
Matteo Renzi è tutto questo.
Un mix di Wanna Marchi e Giorgio Mastrota (mi scuso con Mastrota per l'accostamento), un sapiente intruglio del peggior Berlusconi, dei più astuti e scaltri venditori di pentole, della spietata e avida Wanna Marchi che con l'aiuto della figlia, quasi peggiore di lei e del mago do Nascimento rastrellava lire prima e euro poi sfruttando le disgrazie altrui, senza fermarsi nemmeno davanti alle madri con figli affetti da malattie mortali, senza scrupoli ne pietà.
Renzi acrobaticamente prende da tutti un po' e fa un buon frullato di tutto quanto.
Parla semplice, schietto, per arrivare anche alle menti più deboli, la sua miglior arma è il populismo un po' alla Berlusconi un po' alla Mussolini, con le dovute proporzioni, vola in Germania per inchinarsi davanti a Nostra Signora Angela Merkel, dove assicura che l'Italia manterrà il parametro del 3% di rapporto deficit/pil, striscia e lusinga la "padrona".
Poi torna in Italia dove sa che il "partito" anti-euro monta e sale nei consensi e nel più genuino populismo che lo contraddistingue, afferma urbi et orbi che il parametro del 3% è anacronistico, ovviamente immediatamente dopo afferma (la padrona Merkel va rassicurata) che l'Italia comunque lo rispetterà ma è anacronistico.
Che senso ha rispettare qualcosa che si ritiene fuori dal tempo?
Perchè non rispettare lo ius primae noctis a questo punto, è anacronistico e anche assolutamente insensato ma è comunque una regola e volendo potrebbe essere introdotta e rispettata.
Renzi, come spesso succede in Italia, è un devoto di Allah se incontra un musulmano, crede in Dio se incontra un cristiano, in jehovah se incontra un testimone di quest ultimo, è democristiano, comunista, nazista, razzista e tollerante, pietoso e compassionevole, autoritario e mediatore.
Renzi è tutto e il contrario di tutto come lo sono tutte quelle persone che hanno un disegno da realizzare, probabilmente con referenti oscuri e impresentabili, e cerca il maggior consenso possibile senza alcuno scrupolo o alcun ritegno.
Il fine giustifica i mezzi ma qui purtroppo è impresentabile anche il fine e questo Renzi lo sa molto bene, per questa ragione si traveste da imbonitore, da prstigiatore, da venditore di pozioni magiche alla fiera del paese pur di portare a termine la sua missione senza mostrarne il vero volto, la vera natura.
L'Italia ha conosciuto molti pessimi politici negli ultimi anni, più o meno pericolosi per il Paese e per il suo popolo, questa volta però abbiamo davanti un perfetto mix di pessime caratteristiche, improponibili legami, impresentabili idee e progetti, che si candida a conquistare il podio del peggio.

Buona giornata

Deadly

venerdì 7 marzo 2014

Dove non riuscì il comunismo riesce oggi la pubblicità

Due giorni fa ho letto un articolo su Il fatto quotidiano circa la considerazione che le ragazze di oggi danno al sesso e soprattutto alla "prima volta".

L'articolo in questione lo trovate QUI

L'Italia si scandalizza per la precocità, la spudoratezza e la mancanza di cura per la propria persona. Io trovo che ciò che deve preoccupare in questo quadro è ben altro.
Inizio col dire che personalmente non mi interessa affatto l'età alla quale una ragazza decide di fare sesso, lo trovo un parametro ininfluente, ovviamente stiamo parlando di rapporti consapevoli e di persone consenzienti, sia chiaro.
Quello che trovo assolutamente inconcepibile è come questo venga fatto non per curiosità, ricerca di piacere o semplice divertimento ma per uniformarsi, per non essere la "sfigata", per accettazione all'interno del gruppo.

Il sesso nella mia vita ha sempre esercitato e continua ad esercitare un fascino e un'attrazione molto speciali, appena possibile ho cercato di sperimentare tutto quello che mi attira, appena passati i 18 anni ho visitato diversi club privè, sperimentato molte cose anche strane ma mai e ripeto mai ho fatto tutto questo per accettazione, in genere nemmeno si raccontava tra amici la propria vita sessuale.

Personalmente non ho mai considerato il sesso come una merce di scambio per essere accettato o omologato ma un immenso divertimento da alimentare con molta fantasia e da utilizzare per ottenere piacere nella vita.

Il quadro esposto nell'articolo è deprimente e triste ma non certo per i toni utilizzati o per l'età, il sesso può essere giusto a 15 anni o sbagliato a 40, non è pura questione di età anagrafica, quello che veramente deprime è vedere come oggi si sia persa completamente la visione della vita individuale come preziosa, unica, indispensabile.
Oggi l'importanza assoluta è l'accettazione e l'omologazione nel gruppo dominante, vestiti, frasario, atteggiamenti, persino attività sessuale, tutto è finalizzato al gruppo, al sociale, nulla è più scelto per la nostra felicità, per il nostro piacere ma solamente per costruire il nostro involucro da mostrare, sperando che sia più appariscente di quello degli altri.

Dove fallì il comunismo, nel tantativo di omologare gli individui distruggendo la loro unicità e singolarità, sta oggi riuscendo perfettamente la pubblicità e la televisione.
Triste doverlo ammettere.

Un saluto a tutti

Deadly

lunedì 24 febbraio 2014

Primo cambiamento politico necessario

Molto tempo è passato dal mio ultimo post, mea culpa, penso sempre di scrivere qualcosa, voglio scrivere e poi al dunque passano le serate, passano i giorni e l'argomento non è più interessante.
Ho già promesso una volta di cambiare "velocità" senza poi mantenere la promessa, non lo rifarò, non prometterò nulla ma, al contrario, cercherò di mantenere ciò che non ho promesso.

Veniamo quindi all'argomento del post.
Una delle ragioni più importanti per cui un individuo o un gruppo di individui non risolve un problema che dovrebbe è la lontanaza dal problema stesso.
Non sto parlando di lontanaza fisica ma piuttosto di lontananza "pratica", nello stile di vita, lontananza di possibilità.
Non risolvo il problema della fame nel mondo in quanto il problema stesso mi è estraneo e come tale non lo sento pressante quindi non trovo soluzioni efficaci.
Soprattutto le eventuali soluzioni non mi risultano come urgenti dato che il problema non è mio.
Nell'ambito politico questo è sicuramente amplificato.

Una piccola proposta che può aiutare per riportare la politica del nostro Paese ad una dimensione "terrena".

L'insieme di parlamentari dovrebbe percepire uno stipendio in linea con lo stipendio medio italiano.
In linea non significa che deve essere cento volte quello medio o allineato a quello di un top managr o di un magistrato o altro, significa che deve essere pari a quello medio italiano.
A questo si aggiunge un rimborso totale di tutte le spese sostenuto nell'esercizio della pubblica funzione, ovviamente solo e solamente le spese interamente e correttamente documentate.

Ad oggi l'ultimo documento ufficiale col quale determinare lo stipendio medio degli Italiani risale alle dichiarazioni dei redditi del 2011, comunque ampiamente accettabile direi ed è reperibile a questo indirizzo:

Statistica sulle dichiarazioni dei redditi

Da questo documento si viene a sapere che la dichiarazione dei redditi media italiana, relativa all'anno 2011, è di 19.655 € /anno quindi lo stipendio di un parlamentare dovrebbe essere di circa 20.000 €/anno più tutti i rimborsi del caso.

Cosa genererebbe una riforma di questo tipo?
Legare la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione media avrebbe due effetti dirompenti oltre a quello, molto gradito, di riportare i parlamentari nel mondo dei comuni mortali in termini di standard di vita.

1) Incentivo più che sostanzioso alla lotta all'evasione fiscale. Se evadere le tasse danneggia direttamente i nostri politici (riduce lo stipendio medio) è immaginabile che questi si adoperino con discreta enfasi nella lotta a questo fenomeno.

2) Allacciamento diretto della retribuzione dei politici ai reali traguardi raggiunti in termini di miglioramento del tenore di vita. In altre parole se vuoi guadagnare di più e vivere meglio devi far in modo che guadagni di più anch'io.

Inoltre una riforma del genere eliminerebbe una volta per tutte l'annosa questione di quanto sia giusto e moralmente accettabile retribuire i nostro governanti.
Legando questo parametro alla retribuzione media del popolo si avrebbe un parametro sempre valido e non soggetto a rivalutazioni temporali.

Questa è un'idea che ho da parecchio tempo e così ho deciso di postarla qui per sapere cosa ne pensate.
Grazie.

Buona giornata a tutti.

Deadly