lunedì 23 marzo 2015

Il metodo di valutazione determina il risultato

Questi sono giorni di fuoco, intercettazioni, ministri che non vogliono dimettersi, poi si dimettono, negano, poi confermano ma smentiscono, ho incoraggiato mio figlio, non l'ho raccomandato.
Ho detto a mio figlio parla col signor tal dei tali, lui ti spiegherà come funziona la vita, poi, solo per pura combinazione tal dei tali l'ha assunto.
Il tormentone del momento e non solo di questo momento, è però il penale o non penale, indagato o non indagato.
Per tutto il mondo della politica il fatto di essere intercettato in palesi e lapalissiani comportamenti scorretti ma non ancora indagato autorizza una carica di qualsiasi natura a non dimettersi e anzi a continuare come se niente fosse a svolgere la propria  funzione.
Lasciamo stare il mondo della politica che è popolato da vermi e pensiamo a cosa ci deve insegnare tutto questo.
Questo tipo di ragionamento spesso non è relegato ai colleghi politici ma lo ritroviamo anche tra gli elettori e questo è il vero dramma e spiega perché poi questi vermi patentati finiscano in parlamento.
Immaginate di conoscere un direttore di scuola materna, svolge bene il suo lavoro, apparentemente, ma in realtà, intercettato, si scopre che durante le ore scolastiche osserva i pargoli e in privato, dopo l'orario di scuola, si masturba pensando a questi e ne racconta la cosa ad altri sodali di vizio.
Ora, il fatto in se non costituisce un reato penale, costui non scatta foto, non adesca nessuno, non osa nulla, tutto si riduce ad una forte attrazione perversa ma privata.
La domanda è: lo riconfermereste come direttore della scuola materna? Mandereste li i vostri piccoli?
Non sforzatevi di rispondere, la risposta la conosco già.
Quello che non capisco è perché la stessa diretta conseguenza non vi scatti quando si parla di lavoro, appalti, raccomandazioni, favori e simili.
Quello che voglio dire è che, differentemente da quello che vorrebbe il mondo della politica, quando noi valutiamo questi individui non dobbiamo scartarne uno solamente se ha commesso reati penalmente o civilmente rilevanti.
Un comportamento chiaramente scorretto, basta ed avanza per ritenere questo individuo assolutamente inadatto a ricoprire una carica pubblica.
Un favore ricambiato, un'amicizia troppo equivoca in termini economici, un regalo di troppo, una piccola raccomandazione, tutte queste cose non sono reati ma configurano la presenza di un individuo che non svolgerà il proprio incarico nell'interesse di tutti ma penserà un po' più all'interesse suo.
Se vogliamo una politica migliore dobbiamo anche avere il coraggio di valutare in maniera netta e impietosa, fare il politico non è un mestiere come un altro e non va trattato come un mestiere qualsiasi.
Per essere un buon politico non basta che tu sia incensurato, devi anche essere onesto al cento per cento, una sola macchia basta e avanza per essere scartati.
Buona giornata a tutti.
Deadly

domenica 1 marzo 2015

La ripresa dell'imbecille

C'è stata finalmente un'inversione. Pare, ci hanno detto i tg, i giornali, i politici e tutte le svariate "trombe" del governo che abbiamo finalmente avuto un segno positivo, un modestissimo +0,1%, nel tasso di crescita del nostro sventurato Paese.
Hip Hip Hurra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grideranno gli imbecilli che si fermano a questa lettura.
Va detto a loro discolpa che quasi tutti gli organi di informazione (i tromboni del governo) hanno taciuto o comunque menzionato appena il fatto che è l'export a far la parte del leone, la domanda interna è, come sempre, calata.
L'imbecillone renziano a questo punto è già troppo esultante e festoso per capire, col solitario neurone disperato, che cosa questo significhi ma noi, che imbecilli non siamo e nemmeno vogliosi di riceve l'ennesimo oggetto contundente su per il deretano, facciamo un attimo il punto della situazione.
La crescita nella fatturazione è, in genere, un fattore positivo ma non è tutta uguale, vediamo perchè.
Iniziamo col fare una piccola precisazione, contrariamente a quanto pensa la stragrande maggioranza del popolo, non esistono imprenditori buoni e imprenditori cattivi, filantropi e speculatori.
Gli imprenditori hanno tutti un unico obbiettivo: FARE PROFITTO!
Certo mi direte voi, esistono onesti e disonesti, più umani e meno umani ma in ultima analisi il fine di ognuno di loro è il profitto, ed è giusto e corretto che sia così.
Detto questo aggiungiamo che il profitto proviene dalla vendita, ovviamente e che l'imprenditore ha molto a cuore che i suoi futuri clienti, gli acquirenti della sua merce, siano in condizioni idonee per acquistare.
Ora tutto forse inizia a delinearsi di più.
Un'impresa che vive prevalentemente di domanda interna è molto motivata a pagare lautamente i suoi dipendenti dato che questi sono anche, almeno in parte, la sua clientela.
Diversamente un'impresa che vive prevalentemente di export ha poco o nullo interesse alla remunerazione adeguata dei suoi dipendenti dato che non sono questi la sua principale clientela.
Il suo primario desiderio sarà quello di sfruttarli il più possibile comprimendo i costi di produzione.
Cosa sta quindi succedendo?
Semplicemente l'Italia sta facendo un piccolo avanzamento nella scala del pil ma non certo per un miglior benessere del suo popolo, anzi, per un aumento dell'esportazione che è anche molto supportata dai bassissimi tassi di cambio €/$.
La conclusione ovvia è che se si continua su questa strada la nostra prevedibile fine sarà quella di raggiungere magari anche buoni risultati nell'ambito della crescita ma senza alcun beneficio per il popolo italiano.
Se ne volete una solida dimostrazione andate a vedere quali sono i campioni della crescita da decenni a questa parte: Cina, India, Brasile, Romania, Sudest Asiatico, Russia, etc, etc...
Vi sembrano paesi dove la popolazione vive molto bene? Direi proprio di no, infatti la loro si chiama crescita da iper esportazione, non da domanda interna.
Andiamo ora a vedere i paesi che importano e quindi hanno grande domanda interna: USA, Germania, Giappone, Paesi scandinavi, Regno Unito, Francia, etc, etc, etc...
Vi sembrano paesi dove la popolazione muore di fame?
Direi di no.
Ai vari paladini del prode Renzi che venera la crescita ad ogni costo e senza distinzioni suggerisco di trasferirsi in Cina o India. Dovrebbero trovarsi da dio, visto che li si rasentano tassi di crescita a doppia cifra.
A tutti coloro che hanno ancora in cervello invece suggerisco di riflettere su questo aspetto quando, al prossimo tg, si sentiranno dire che c'è stata un'impennata delle esportazioni.
Aumento dell'export e diminuzione della domanda interna è sinonimo di Paese che sfrutta i suoi operai per produrre per altri più ricchi di loro e quindi di schiavismo, a lungo andare.
Quello che si vuole fare dell'Italia è farla diventare una Cina intraeuropea. Popolata da schiavi che lavorano sottopagati e producono per popoli più ricchi e tutelati di loro.
Forse è già troppo tardi per invertire la rotta ma almeno esserne consapevoli può aiutare.
Buona vita a tutti.